mercoledì 15 maggio 2013

Maltempo, l'Italia divisa in due: a Nord forti acquazzoni, caldo africano a Sud


Nuova perturbazione in arrivo tra oggi e giovedì, seguita da
una seconda sabato: investiti Veneto e Friuli Venezia Giulia

 È ancora un'Italia divisa in due, meteorologicamente parlando, quella che si presenta nei prossimi giorni per «tre piovose perturbazioni in quattro giorni che coinvolgeranno soprattutto il Nord, in parte anche il Centro mentre al Sud farà un caldo estivo», si legge in una nota del centro 3bmeteo.com. 

Secondo il meteorologo Francesco Nucera, al Nord «pioverà a dirotto a causa dell'arrivo di una prima perturbazione che transiterà tra oggi e giovedì. La seconda invece arriverà venerdì. Attesa anche una terza perturbazione, sabato, ma sarà limitata alle regioni settentrionali». Le piogge saranno molto intense in particolare «su Alpi Prealpi di Piemonte, Lombardia, Veneto Friuli Venezia Giulia ma anche Liguria. Acquazzoni e temporali non mancheranno al Centro, in particolare sui versanti tirrenici ed in Sardegna. Pioverà di più sull'alta Toscana», precisa l'esperto. 

Al Sud invece la farà da padrone il vento di scirocco e le temperature saranno sopra le medie di 4/5 gradi. «Punte di 26/28 gradi si attendono su Sicilia, Calabria, Lucania e foggiano. Non si escludono picchi di 30 gradi sui settori tirrenici siculi. Clima più fresco al Nord con massime comprese tra 15 e 20 gradi», conclude la nota. «Si tratta di un peggioramento inusuale per metà maggio, più consono all'autunno che non alla primavera - prosegue Nucera -. Colpa dell'aria fredda che nonostante il periodo raggiunge con facilità il Mediterraneo fino a sprofondare sul Nord Africa. La risposta è un flusso di aria molto calda e umida che alimenta una energica circolazione di bassa pressione che incide negativamente su gran parte dell'Europa occidentale». «Dopo un inverno piovoso continua questa primavera molto bizzarra specie al Centro Nord. Il fatto singolare non è tanto la verifica quanto la ricorrenza di queste situazioni depressionarie, piuttosto restie ad abbandonare con facilità il Mediterraneo», conclude l'esperto.
fonte:il gazzettino.it